Il costo annuale della Chiesa Cattolica per lo Stato Italiano (Laico)

[PREMESSA: l’indagine Eurispes 2010 indica che le percentuali di cattolici in Italia sono 24,4% per i praticanti (14’719’496 persone al 30 novembre 2009) e 52,1% per i non praticanti (31’429’744). Ciò vuol dire che, pur volendo inglobare i non praticanti, ci sono circa 14’176’564 di italiani NON cattolici.]

La cifra annua percepita dal Vaticano tramite l’otto per mille (la percentuale di chi non sceglie a chi devolvere il suo 8×1000 va comunque alla Chiesa) è di circa un miliardo di euro e soltanto il 20% di questa somma è destinato ad interventi caritativi.


Ad essa andrebbe poi aggiunta una cifra dello stesso ordine di grandezza fornita dallo Stato (senza contare contributi riconosciuti da Enti locali: Comuni, Regioni e Province).
Aggiungendo poi una buona parte del miliardo e mezzo di finanziamenti pubblici alla sanità, molta della quale è gestita da istituzioni cattoliche, secondo i calcolii si arriva ad una cifra complessiva di circa tre miliardi di euro.
Considerando ancora le mancate entrate allo Stato, dovute alle esenzioni fiscali della Chiesa, la cifra sale a circa nove miliardi di euro annui.
Aggiungendovi i costi del Vaticano e gli incentivi alle scuole cattoliche la cifra salirebbe a undici miliardi di euro, ma, considerando che senza ospedali e scuole cattoliche lo Stato dovrebbe supplire con risorse proprie, il costo della Chiesa è stimatoi intorno ai nove miliardi di euro: questa cifra complessiva equivale a circa il 45 per cento della Finanziaria 2006, che è stata di 20 miliardi.

Per essere uno Stato laico, la spesa per una sola religione è particolarmente importante.

A prescindere da quello che professa la religione cattolica, si tratta semplicemente di oneri che non spettano allo Stato, semmai ai credenti, e in quanto parte dei 14 milioni di non cattolici mi sento alquanto seccato, soprattutto tenendo conto che il paese non naviga nell’oro…

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